Osservazioni alla discarica per rifiuti di amianto a Quaderni e Valeggio

Negli ultimi decenni, il territorio dell’alta pianura veronese, in particolare nella zona del Villafranchese, è stato pesantemente sfruttato per l’estrazione di materiali edilizi, lasciando numerose cave dismesse che spesso sono state utilizzate come discariche, anche per rifiuti tossici. Dal 2015 è stato vietato l’insediamento di nuove discariche in aree vulnerabili. Tuttavia, nell’agosto 2022, la Giunta Regionale Veneta ha concesso una deroga per permettere discariche di amianto in queste aree.

 

 

Questa decisione ha portato alla proposta di tre nuovi progetti di discariche di amianto: a Caluri di Villafranca, Valeggio al confine con Quaderni, e Pozzolo di Marmirolo. La discarica di Caluri, la più grande, ha suscitato forti opposizioni e il progetto è stato sospeso per ulteriori valutazioni fino a ottobre 2024. Anche il progetto di Valeggio ha incontrato resistenze significative da parte di cittadini, enti e associazioni locali, preoccupati per l’inquinamento, le problematiche viabilistiche e idrogeologiche, e i rischi sanitari.

 

La discarica di Valeggio prevede di ospitare 820.000 metri cubi di rifiuti, di cui 120.000 di plastiche impermeabilizzanti, su una superficie di 15 ettari con un’altezza di circa 85 metri, creando una pseudo-collina in un’area pianeggiante. Il WWF Veronese ha sollevato critiche sull’inadeguatezza del piano di ripristino ambientale e sull’inefficacia delle misure di contenimento delle polveri.

 

Il WWF e altri esperti sottolineano che esistono alternative all’interramento dell’amianto, come i metodi di inertizzazione, che renderebbero il materiale non pericoloso. La discarica, inoltre, pone rischi di degrado delle plastiche di contenimento, che potrebbero portare l’amianto a contaminare il terreno e le falde acquifere.

 

Il dibattito sullo smaltimento dell’amianto è cruciale, e la comunità locale continua a lottare per soluzioni più sicure e sostenibili.